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Je suis sciacallo

La straordinaria partecipazione popolare in occasione della morte del sindaco Marco Borradori e gli attestati di stima che sono giunti da ogni dove, devono aver mandato fuori di melone quelle frange che non si erano limitate al dissenso o alla critica politica.

Gente abituata a denigrare e a insultare pesantemente il sindaco, utilizzando spesso la calunnia. Burattinai che avevano tirato i fili delle contestazioni davanti all’abitazione di Borradori o dei fischi in piazza Riforma.

Invece di vergognarsi del loro operato questi fanatici passano ora addirittura all’offensiva e all’offesa com’è loro abituale costume. Infatti hanno subito definito “sciacalli” i cittadiniche hanno proposto – con un gesto spontaneo e condiviso da molti – di intitolare alla memoria del sindaco il futuro Polo sportivo o una piazza cittadina.

Come ai tempi di Charly Hebdo verrebbe voglia di dire che anche noi siamo sciacalli se con questo si intende il rispetto dell’operato e della memoria di Marco Borradori. E il portare avanti con decisione, come avrebbe fatto lui, i progetti che gli stavano a cuore non per interesse personale (a buon intenditor…) ma per il bene supremo della città e dei suoi abitanti.

Il PSE era uno di questi, forse quello a cui Marco teneva maggiormente. Niente e nessuno, men che meno gli odiatori seriali e i loro compari, impediranno alla parte sana della popolazione luganese (che è poi la grande maggioranza) di tifare per il Polo e per la creazione a Cornaredo di un nuovo quartiere verde, funzionale e dalla mobilità sostenibile.

Che poi vogliano insultarci e denigrarci, come facevano spesso con il sindaco, sono affari loro. Sarà la storia a giudicarli e a compatirli.

ANDREA SANVIDO
Vice capo gruppo LegaLugano

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Lo sport unisce, uniti anche sul Polo sportivo e degli eventi

Non c’è alcun dubbio, la scorsa settimana lo sport elvetico ci ha regalato delle grandissime soddisfazioni, nemmeno il maltempo è riuscito a scalfire l’immensa gioia che abbiamo provato davanti alla televisione guardando i nostri atleti portare a casa delle medaglio olimpiche.

Il linguaggio sportivo unisce universalmente perché non ha confini, lingua o ideali. È bastato vedere i social media per osservare un numero incredibile di bandiere rossocrociate e le foto di Noè, Ajla, Nina o Belinda con le loro medaglie al collo.

Mi ha fatto enorme piacere vedere questo grande attaccamento per lo sport e mi piacerebbe molto che questa enfasi potesse durare ancora qualche mese fino alla votazione sul polo sportivo e degli eventi. Chissà se tra questi tifosi degli ultimi giorni non si nascondano anche gli stessi che hanno firmato o raccolto le firme per il referendum.

Mi farebbe piuttosto strano comprendere come si possa sostenere da tifoso lo sport e gli sportivi, e poi affossare il progetto che prevede di dotare tantissimi atleti e ticinesi di nuove infrastrutture sportive e di zone verdi dove trascorrere piacevolmente il proprio tempo.

Io spero tanto che gli indecisi possano capire che il talento ha una grande importanza nella vita di uno sportivo, ma lo stesso deve essere accompagnato anche da impianti moderni che permettano di stare al passo con i tempi, ed oggi purtroppo il Ticino è ancora l’ultima ruota del carro.

Chissà che dal nuovo Polo sportivo degli eventi di Cornaredo un giorno possano uscire delle nuove future medaglie olimpiche. 

Andrea Sanvido, vice capo gruppo Lega di Lugano