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Marco Bortolin – Ridiamo vita ai nostri centri storici

Un aspetto particolare dell’attuale crisi pandemica, è la radicale modifica delle nostre abitudini di cittadini. Sempre più persone sono infatti chiamate a lavorare da casa e a trascorrere molto più tempo nel quartiere in cui vivono, quartieri che spesso venivano considerati quasi dei dormitori. Negli ultimi mesi quindi le passeggiate sul lungolago di Lugano o per le vie del centro cittadino, sono divenute passeggiate nei tanti centri storici e piccoli borghi ai margini della nostra città. In futuro sarebbe bello che questa riscoperta del patrimonio culturale cittadino rimanga ed è quindi sempre più importante che la città si faccia promotrice con la riqualifica dei nostri centri storici. Tale processo è in realtà già avviato da tempo, nel corso di questa legislatura, abbiamo approvato numerosi progetti atti a riqualificare i nuclei dei nostri quartieri, tuttavia il territorio di Lugano presenta ancora numerose sfide future dove si deve ancora intervenire. Come membro della commissione edilizia, ho sempre voluto farmi parte attrice con l’analisi di tali interventi.

Il nostro quartiere è di fatto la nostra casa, o la continuazione di essa. La città di Lugano ha un patrimonio importante con numerosi insediamenti storici che testimoniano la storia e la cultura della nostra società. Le piazze, i vicoli e le corti disseminate sul nostro territorio, devono essere valorizzate, questo per mantenere le identità dei tanti comuni aggregati e per lasciare ai nostri figli la testimonianza del nostro passato. Tali interventi devono partire da un’attenta analisi e valutazione del patrimonio esistente per poter allargare l’attenzione all’intera struttura e ai suoi collegamenti con l’esterno.

La strada è ancora lunga, oggi abbiamo ancora tanti nuclei da riscoprire, pensiamo solo ai numerosi centri della Val Colla, oppure i borghi posti sulle pendici dei monti Brè e San Salvatore; tanti nuclei periferici per il quale si deve avere l’obbiettivo di valorizzarli e garantire una migliore qualità di vita per tutta la cittadinanza. Questi investimenti danno un chiaro segnale che la città considera tutti i suoi nuovi quartieri e che ne contribuisce con interventi mirati.

Prendiamoci cura della nostra casa, del nostro territorio favorendo tutti i quartieri cittadini, questo per poter riportare la vita nei nostri quartieri poiché riqualificare un centro storico, non permette soltanto un esercizio estetico, ma di fatto si riesce a ricreare quel luogo di aggregazione che un tempo furono i tanti borghi del nostro territorio.

Marco Bortolin
Candidato al Consiglio Comunale di Lugano
per il gruppo Lega come uscente e vicecapogruppo

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Boris Bignasca – Soffre la città

Soffre la città. Soffrono i commerci e i ristoratori. E soffre tutta la filiera dei loro fornitori. 

Soffrono anche perché dal Consiglio federale non giungono segnali di speranza o almeno di prospettive. I giorni che ci separano dalla fine del semi-lockdown sono sempre più lunghi e tale scadenza non è affatto certa. 

La crisi pandemica si è innestata su un tessuto economico già fragile e sofferente. Pensiamo solo al settore bancario che da almeno 10 anni non offre più i posti di lavoro e i gettiti fiscali di un tempo, o alla chiusura di diverse negozi, in centro e non. 

Tutto questo si ripercuote anche sulla popolazione della città. Il calo demografico solo nell’ultimo anno è stato dell’1%. E va ad aggiungersi alle diminuzioni degli scorsi anni. Si lascia Lugano per convenienza o per necessità. C’è chi lo fa per trasferirsi in comuni più vantaggiosi fiscalmente – di cui molti sono proprio nella cintura luganese – e chi per trovare un affitto meno caro. Altri ancora devono emigrare Oltralpe in cerca di lavoro.

La fotografia può sembrare inesorabile, me ne rendo conto, ma è necessario un esame di realtà. È necessario sottrarsi dal chiacchiericcio e dalle polemiche che settimanalmente ci propone la politica cittadina, per focalizzarci sui veri problemi. Problemi che esulano dai bisticci tra i partiti, da questo o quel Municipale o da questa o quest’altra decisione del Consiglio Comunale. Sono temi cruciali che, in buona parte, ci troviamo ad affrontare a causa del mondo che cambia o di scelte prese lontano da Palazzo Civico. Solo insieme potremo cercare di risolverli.

Per fortuna all’orizzonte si scorgono anche preziose opportunità da poter cogliere. Grazie al lavoro del Municipio avremo presto l’occasione di far partire cantieri d’importanza strategica, come il nuovo polo turistico al Campo Marzio o il polo sportivo a Cornaredo. Progetti keynesiani che cascano a fagiolo per un grande piano di rilancio post pandemico, che potrà liberare ingenti risorse per le aziende, quindi posti di lavoro, e dare nuove prospettive di sviluppo alla Città.

Stupisce, ma forse non troppo, che in molti si stiano già organizzando, pubblicamente o meno, per sabotare queste opere. Un atteggiamento politicamente miope e piccino che però può provocare un grave danno alle future generazione e che, di certo, non è all’altezza di una Città che ha sempre saputo progettare il suo futuro.

Lugano ha bisogno di segnali positivi, di investimenti pubblici lungimiranti, di politiche fiscali intelligenti che possano attirare nuovi imprenditori, nuove aziende e nuovi posti di lavoro. Chi crede di poter far ripartire la Città, dopo una pandemia, a suon di tasse, di sabotaggi, di sgambetti e di “no”, si sbaglia di grosso e non farà che acuire i problemi e alimentare la sofferenza.

Mi appello alla speranza che la prossima legislatura segni finalmente una svolta. E come la protagonista di “via col vento” invoco un nuovo giorno, una nuova alba.

Boris Bignasca

12 febbraio 2021